Si parte per un’altra avventura! Forse una frase un po' da romanzo, ma la nostra destinazione è Monza alla libreria “Tutti giù per terra”.  Una stanzetta piccola ma ben illuminata, libri ovunque e poi colori, nastri, farfalle ... Sembra proprio di essere entrati in uno di quei magici mondi dei bambini! Poi di colpo un incontro inaspettato: oltre alla ... ( signora molto gentile e premurosa ) ad accoglierci c'è anche Selina, diciannove anni, e bastano tre parole per scoprire che entrambe siamo impegnate con l'alternanza scuola-lavoro.

È strano, non avevo mai pensato di trovare, in questa mia piccola esperienza lavorativa, qualcun altro nella mia stessa situazione. Sapevo che tutti gli studenti italiani devono lavorare almeno 200 ore ( negli istituti tecnici il doppio!! ), ma ritrovarsi nella stessa stanza grazie a due progetti diversi ... Uau ... Coincidenze?! Io non credo! Selina studia in un istituto professionale per i servizi socio-sanitari; ci ha spiegato che questa libreria spesso ospita dei laboratori: dalla pittura dalla musica, dall’inglese al coding ( noi noi noi! Presente! ).

Stiamo accendendo i computer quando la libraia si offre di preparare il caffè, c’è  un problema: la ciabatta di alimentazione è una sola e è collegata ai computer. Sta di fatto che mi sono trovata in piedi contro il muro con una ciabatta in mano, ridendo in maniera abbastanza sciocca, per gestire computer e macchina del caffè! È stata una scena piuttosto buffa e ci siamo divertiti tutti, ma non potuto fare a meno di pensare che alcuni miei amici si sono davvero ritrovati a fare solo caffè per 100 ore, o fotocopie, o scanner. Io per fortuna ho trovato Pamela Polistina! So che in questo frangente sembra che io stia tirando acqua al mio mulino, ma vi assicuro che alcune ore possono sembrare infinite se non c’è un tutor che sa unire apprendimento, esperienza e risate!

Quando finalmente iniziamo il corso il tempo sembra volare: abbiamo montato e smontato diversi mBot, li abbiamo programmati e fatti muovere, gli abbiamo anche disegnato tante nuova facce ( con forbici e pennarelli abbiamo creato con i più piccoli diverse mascherine )! I bambini sono stati meravigliosi: tutti con un entusiasmo ineguagliabile; ma il momento più bello rimane quello della programmazione con Virginia, la sorellina di otto anni di Selina.

Ho voluto fare un piccolo esperimento all’insaputa di tutti: prima ho spiegato a Selina la programmazione e poi nello stesso modo alla sorella. Il primo approccio a un robot è identico indifferentemente dell'età: all’inizio insicurezza ed entrambe tendevano a sminuirsi ( “ Ma tanto io non sono capace! “ ), gli occhi che brillano quando raggiungi il primo risultato e il sorrisetto di soddisfazione, ma anche la curiosità! Più di una volta le ho viste adagiarsi sullo schienale e mollare il mouse dopo aver finito di impartire un comando, tuttavia era sufficiente mostrargli un altro piccolo dettaglio per farle tornare incollate al monitor per altri 10 minuti. Mentre facevamo il corso con Virginia però, Selina era lì ad affiancarla e non ha esitato a intervenire per aiutarla, consigliarla e anche farsi consigliare.

L' ultimo ricordo che mi è rimasto di quel pomeriggio sono due teste, una bionda e l’altra mora, vicine vicine che guardano lo schermo e ogni tanto rompono il silenzio con qualche risata sincera e contagiosa ... proprio da sorelle.