È stata una serata intensa: ho anche cercato di spiegarle come programmarlo! La mattina dopo l'ho presa da parte e senza preavviso ho fatto partire la registrazione:
Io: Com'è andato il montaggio?
A: Bene ... ( ride nervosa, quelle belle guanciotte si colorano di rosso, silenzio di imbarazzo ... ha capito che dovrá stare al gioco )
Io: Ma con il cacciavite? ( cerco di farle ricordare qualche episodio buffo )
A: Oh mamma no! Non farmici pensare! ( sorride ) Erano viti ... c’è ... non riuscivo neanche a infilare il ... com'è che si chiama? La punta?! ( mi guarda con quel solito cipiglio dei bambini quando si sforzano di pensare, annuisco per incoraggiarla ) Ah, ecco! Quindi un po' di paura avevo di romperlo ... quindi ... ero anche un po' spaventata. ( altra risata nervosa, il solo nominare la parola paura le ha fatto ricordare il registratore, mannaggia! )
Io: Ma durante il montaggio questa paura è rimasta? ( stupida anche io che la ripeto sta parola! )
A: Bah, all'inizio un pochino poiiiiiii ( tutte queste i sono solo un trucco per pensare a cosa dire dopo, io lo so, lo facevo anche io ) mi sono tranquillizzata un po'.
Io: E quando hai visto che c'era la faccina? ( nel senso che sembra avere la faccia. Scusate lessico di famiglia )
A: Yeeeeeeh! ( comincia a battere le mani e a saltellare, questa è genetica! Vedi art. 2 ) L'unica cosa che mi è piaciuta è stata ... le gomme. Le goooooomme! Le gommeeeeeee! Le gomme!
Io: Perché le gomme?
A: Perché era il pezzo più facile! ( in effetti stupida io che l'ho chiesto; adoro la logica dei bambini! ) Quando ho scoperto la faccina?! Nooooo che bello! ( ciccia ma questo te l'ho chiesto prima )
Io: E il colore? Era buono il colore? ( ma che razza di domanda è? Pensavo di poterlo mangiare?! )
A: L'azzurro?! Quell'azzurro lì?! Sì sì, mi piaceva! ( si siede di fianco a me e mi guarda negli occhi: l'ho conquistata! )
Io: Sai che c'è anche rosa?
A: Bleah! Meglio il blu! ( ma dove sono finite le bambine a cui piaceva il rosa?! )
Io: E invece con i fili?
A: Con ... ah i fili! Bah, non erano così difficili, avevo paura un'attimo di spezzarli ( non sapevo di avere Hulk in casa )
Io: E invece quando l'abbiamo attaccato al computer? ( e qui ho proprio buttato un asse su un due di briscola! )
A: É stato una ... ops! ( quasi urlandolo, ma si tappa la bocca in tempo; è sufficiente un'occhiata d'intesa tra sorelle che entrambe abbiamo capito cosa fare )
Io: Non si può dire! ... ( urlo io verso nostra madre; poi sussurrando ... ) dillo dillo che la mamma non sente!
A: Una figata!
Io: Sssh! Tranquilla mamma, non ha detto niente! ( le scocco un bacio sulla guancia: ormai andremo avanti a briglia sciolta! ) E quando si è mosso?
A: Oooooooooooh! Che bello! E poi non pensavo che girava su se stesso, pensavo che girava così! ( e lei gira ) quindi mentre andava avanti poteva girare e invece no, gira su se stesso! Che brutta cosa!
Io: Non può fare le rotonde. ( mi guarda come una mucca che vede passare il freccia rossa, inclinando anche un po' la testa )
A: Perché?
Io: Se gira su se stesso ... ( le si illuminano gli occhi, cioè le si è accesa una lampadina nella testa )
A: Noo! Povero!
Io: Ma è più divertente che gira su sé stesso o che gira un po' !? ( qui l'italiano proprio salutami a'sorreta )
A: Che gira un po' !!! Però se lo fai girare su se stesso poi gli viene mal di testa! ( amore! )
Io: Ma io sono stata 5 minuti a farlo girare su se stesso!
A: Ma io sono riuscita a schiacciare il tasto e poi l'ho lasciato andare. Ho schiacciato, tolto e lui continuava a girare. ( ciccia non so cosa tu abbia bevuto ma non è mai successo ... va beh ... )
Io: E le lucine? ( per farla divertire avevo preparato anche quelle )
A: Noooo! Che bello! ( ho la sensazione di averla già sentita questa frase ... ) era TROPPO bello! Ma non abbiamo usato il ... com'è che si chiama? ... il p ... il p ... ( mimandolo )
Io: Il telecomando?! ( ora dimmi come faceva a iniziare per P! ) perché non lo so usare. Non è vero, perché mancava la pila ( quante bugie! )
A: Eeeeh! Andatele a comprare!
Io: Ma quella pila era brutta: era rotonda. ( quindi quelle belle sono quelle stilo?! Okaaay ... cerco di tirare le fila del discorso ) Quindi dopo questa intervista, la cosa più bella del robot, così su due piedi...
A: É stato farlo muovere. ( ha capito che siamo verso la fine ... forse è anche un po' dispiaciuta! )
Io: E la cosa che non ti è piaciuta?
A: ( silenzio ... ) Quei ... i dadi! ( faccia molto imbronciata e braccia conserte )
Io: Come mai?
A: ( silenzio ... ) Secondo te?!?! ( aria accusatoria )
Io: Perché non erano buoni da mangiare. Non potevi metterli nella minestra. ( e lei che fa ancora la mucca con il treno ) sai che nella minestra si mette il dado vero?
A: Sì lo so ... ( alza un po' il mento come se le avessi fatto un affronto ) ma mi fa schifo la minestra.
Io: Giusto. ( lunghissima pausa di silenzio in cui ci guardiamo e ridiamo come due sceme: a nessuna delle due piace; poi mi viene l'illuminazione divina, cioè le domanda che avrei dovuto farle prima) Faresti un corso di robotica? ( detto così sembra lo tenga lei, ma per fortuna mia sorella non bada a queste possibili incomprensioni )
A: Bah sì! Sono divertenti! ... i robot.
Io: E programmarlo invece?
A: Programmarlo non sono ancora capace.
Io: Ma ti piacerebbe saperlo fare?
A: No! Saper fare il robot sì, ma l'altro no!
Io: Quindi lo facciamo fare ad altri. Noi siamo più manuali, noi lo montiamo.
A: E poi lo facciamo muovere. ( conclude annuendo; non faccio in tempo ad aprire bocca che il mio interlocutore si gira e comincia a correre dietro a un piccione, che si era appena posato a terra; quando si accorge che non riesce a prenderlo torna indietro. La guardo sorridendo )
Io: Ricapitolando: tu lo monti, io lo programma e tu lo fai muovere?!
A: Siiiiiiiii! ( poi torna a riinseguire quel povero piccione! )