la mia autostima torna ai suoi livelli abituali ( meno 20 metri sotto il livello del mare circa, ma solo durante le vacanze raggiungo dei picchi così alti non stupitevi! ) . Mi calmo. Soprattutto perché ormai ho capito come funzionano le viti.
Ecco che anche l'ultimo pezzo é smontato. Con un attimo di euforia mi abbandono leggermente sulla sedia.
Ho vinto, ho vinto! Anche se non saprei dire esattamente quanto io ci abbia messo, ma sono sicura di non volerlo sapere.
Mi giro verso Pamela ( il mio tutor aziendale ) sorridendo sfoggiando una disinvoltura convincente ( grazie corso di teatro! Grazie! ), lei contraccambia ma aggiunge: “ Visto?! Adesso si può rimontare. “
Effettivamente a pensarci bene mBot era molto più carino prima ... e certo non era colpa sua se io l'avevo smontato. Mi rimbocco le maniche stavolta con maggior carica ( ma non ho preso la scossa! Ahahaha ah ah ah ... no eh?! ) . Montare é più stimolante ed entusiasmante: prende forma sotto le tue mani e grazie alle tue mani. Quando è finito lì davanti a te ti sembra di essere stato già abbastanza bravo, poi ti propongono di
programmarlo!
Cavolo! Io?! Wow, ti senti più che potente! Il risultato è immediatamente visibile, puoi provare e riprovare, e se qualcosa non va ... è colpa del robot mica mia!
Cominciando con qualcosa di facile preparo i comandi delle frecce per il movimento, lo stacco dal computer e lo metto a terra. Vedere le ruote girare ( e addirittura nel senso giusto ) mi ha fatto venire voglia di saltare per tutta la stanza battendo le mani. Non so che cosa mi abbia trattenuto se il caldo o la mia dignità ... penso comunque il primo! Un piccolo capriccio però me lo sono permessa: per un minuto buono l'ho fatto girare su se stesso canticchiando “ Giro giro tondo ... “
ma non é finita qui! Tra un settimana gli ultimi aggiornamenti.